Il nome Macramè, di origine araba, indica opere di artigianato di lino (tovaglie, asciugamani, accessori di abbigliamento) caratterizzati da lunghe frange ricavate dagli stessi fili del tessuto, intrecciate e lavorate con numerosi nodi a formare eleganti disegni.
Il “cavalletto”, il supporto utilizzato per la sua esecuzione, è composto da due tavole rettangolari, di cui una imbottita.
Su quest'ultima la merlettaia fissa il tessuto, in modo da avere davanti a sé, disposte verticalmente, le lunghe frange costituite dall’ordito. Introdotta in Liguria, e in particolare nella zona di Chiavari, a partire dal XIV secolo, l’arte del macramè fu tramandata dai marinai che, di ritorno dalle loro navigazioni, insegnavano alle loro donne ad intrecciare e annodare le frange, con un lavoro di abilità e pazienza.